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lunedì 12 ottobre 2009

La Pazzia Vero stato di serenità

Non so cosa scrivere oggi,ma ho la necessità di sfogarmi in qualche forma scritta particolare.
Non sempre gli scritti devono avere un loro peso oppure un proprio filo logico,a volte si scrive per passare il tempo,a volte perchè si è costretti;chi lo fa in modo più alto per entrare in una dimensione parallela,chi lo fa e basta e gode nel sentire che lo sguardo viene sbaccottato da una parte all'altra della tastiera del computer e gli occhi si incrociano sui tasti che le dita delle mani premono.
Che pazzia......
La pazzia...forse questo è il mio vero filo conduttore,che mi permette di andare avanti sempre e costantemente.
Oramai questa patologia psicologica per me, è diventata quasi "domesctica",come l'animale buono e fedele che si tiene in casa.
I comuni danno da mangiare ai cani,ai gatti,ai criceti e chi più ne ha più ne metta,io nutro la mia pazzia con la sana ironia,con la meno benefica contortuosità dei ragionamenti,tutto questo servito su scaglie di musica e degustato con buon libro di filosofia antica e non solo.
Che pazzia....
Diviene preoccupante la situazione nel momento in cui la pazzia ti percorre la spina dorsale,come se fosse un misto di brividi freddi e caldi che si alternano, e ti portano a far cose straordinarie, fuori dal normale:vi sembra normale che una persona dopo aver dormito 4 ore in tuta la notte,si alzi con un fremito aggressivo che lo porta a saltare da destra a manca e a simulare il suono di uno strumento percussivo?No non dite niente,sò che questa la definirete pazzia,perchè lo è...in uno dei suoi stadi più complessi ed articolati,invisibile apparentemente all'occhio umano,ma lo è.
Ma chi lo ha detto che la pazzia è qualche cosa di negativo?
La pazzia nella società degli uomini mediocri è definita come disturbo mentale,condizione da evitare a tutti i costi,ma chi ha mai pensato al risvolto della medaglia?
E se la pazzia fosse un dono?
Un complesso di situazioni che permettono a l'uomo che la vive, di poter direzionarsi su due mondi differenti:il mondo dell'uomo mediocre,la nostra società per intenderci e il mondo della pazzia,dell'assoluto....degli opposti.
Vero è che ogni situazione,ogni stato d'animo si pone su differenti livelli. L'eccesso costituisce sempre la distruzione di uno stato,di un modo di essere.
Quando parlo di pazzia nel proprio complesso,l'identifico come status medio psicologico,che al contempo è interpretato dalla società dell'apparire,come stato di degenerazione mentale.
Un uomo che canta tutti i giorni in mezzo alla strada a voce alta, è identificato come pazzo vero?Un'altro che ha sogni apparentementi irragiungibili,viene definito pazzo vero?Una donna che vive immersa nella sua interiorità in solitudune e non presenta congiunzioni o ugualianze con la massa di donne che popola il mondo,come viene chiamata?Pazza.
Allora, dopo tanto discernee e cercare di analizzare la questione in piccola parte,da uomo comune,da sognatore,da riflessivo,si può giungere ad una conclusione tanto affrettata quanto vera?
L'uomo pazzo,non l'assasino,quello psichiatricamente incatenabile,ma il nostro pazzo,il pazzo di tutti i giorni,non ha forse trovato la vera strada?
Non è forse lui sulla corsia giusta e quelli che lo deridono su quella errata?
Credo che la felicità in questo mondo non esista,non sia raggiungibile,non possa appartenere all'uomo comune,ma sono convinto che lo scopo nascosto della nostra esistenza sia raggiungere l'armoniosità,la serenità.Per me questa serenità è Dio,per altri è qualche cosa di meno complesso o di pù complesso ancora...non importa,l'importante è identificare un unico scopo sotteso tra la vita e la morte che è la serenità.
Possiamo credere che i pazzi abbiano raggiunto livelli più alti di conoscenza e abbiano raggiunto prima di tutti lo scopo ultimo,godendone in modo prolungato i suoi frutti gioiosi?

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